NARDONE SCRIVE A PECORARO: “TOTALE MANCANZA DI RISPETTO NEI CONFRONTI DEI CADUTI, DEI LORO PARENTI E DELL’ISTITUZIONE CHE RAPPRESENTA”

Onorevole Pecoraro, le scrivo a seguito delle foto pubblicate nei giorni scorsi da alcuni quotidiani (certa stampa ha deciso di ignorarle, ma ci siamo abituati) che la ritraggono in atteggiamenti bighelloneschi durante i funerali dei Nostri Caduti nell’attentato terroristico di Nassiriya. Personalmente non ho mai condiviso ne le sue idee, ne tanto meno le sue alleanze politiche (comunisti italiani, rifondazione, no global, ecc ecc) ma ho sempre ritenuto che, alla base di qualsiasi tipo di rapporto, non si possa prescindere dal rispetto. Quel rispetto che lei ed il suo collega Errani (Presidente della Regione Emilia Romagna) avete dimostrato di avere sotto i tacchi delle scarpe, prodigandovi in gratuiti risolini durante un momento di tale raccoglimento in cui i parenti dei Caduti erano idealmente uniti ad ognuno di noi, a tutta quella meravigliosa comunità che per noi è sempre stata Patria, la Terra dei Padri. Non credo che lei possa pensare di discolparsi affermando che stesse parlando di tutt’altro, in quanto quelle regole non scritte di buona educazione (che dovrebbero far parte del background di ognuno di noi) avrebbero dovuto suggerirle che, durante un funerale, non è consentito fare boccacce e battutine, a maggior ragione se si ha l’intento di rappresentare le Istituzioni. Ovviamente ognuno di noi ha sensibilità diverse, ed è del tutto evidente che lei non fosse, per così dire, particolarmente coinvolto dalla tragedia che ha colpito i nostri Soldati che, le ricordo, ogni giorno rappresentano l’Italia in tutto il Mondo mettendo a repentaglio la loro vita per costruire quella Pace che, invece, voi ritenete di poter difendere agitando le bandierine arcobaleno. Oltretutto il fatto che lei non abbia ritenuto di chiedere scusa ai parenti dei Caduti e parli, tramite l’ufficio stampa del suo Partito di “Grave strumentalizzazione”, è un aggravante che conferma la sua totale mancanza di rispetto nei confronti dei Caduti, dei loro parenti e dell’Istituzione che rappresenta. Tanto le dovevo.

Autore: Alessandro Nardone