A Palazzo Cernezzi si riaccende la discussione sulla sicurezza e, nella fattispecie, sul “caso Rumesh”. Infatti, nella seduta di questa sera, è intervenuto Alessandro Nardone (Consigliere Comunale di Alleanza Nazionale) rispondendo alle dichiarazioni rilasciate da Heidi Giuliani (madre di Carlo) durante una conferenza stampa di Rifondazione Comunista. La madre del ragazzo rimasto ucciso durante il G8 di Genova (mentre tentava di lanciare un estintore contro alcuni Carabinieri) ha parlato del ferimento di Rumesh, paragonandolo a quanto accaduto a suo figlio: «Quando ho saputo di quello che è successo qui a Como l’ho accostato subito a mio figlio: per l’irresponsabilità di un dipendente dello Stato che ha rovinato una vita, e la responsabilità di un sindaco che organizza squadre armate. C’è qualcosa di marcio se un vigile, che dovrebbe essere al servizio della cittadinanza, tira fuori la pistola e toglie la sicura per fermare un ragazzo». Quel “qualcosa di marcio”, secondo la signora Giuliani, è da ricercare in «una certa formazione di tipo “fascista” che si riscontra in alcuni ambienti delle forze dell’ordine. La stessa formazione che fa usare facilmente le armi anche ai vigili». Nel suo intervento il Consigliere di AN risponde in maniera decisa alle accuse mosse ad amministrazione comunale e Forze dell’Ordine: «Come ho già avuto modo di dire più volte la sinistra fa vero e proprio sciacallaggio su un fatto tragico, con l’unico intento di raccattare qualche voto. La signora Giuliani – continua Nardone – dice che c’è del marcio se una pubblica amministrazione tutela la sicurezza dei suoi cittadini? Beh, rispondo che per me c’è del marcio in chi strumentalizza fatti del genere, per me c’è del marcio in chi intitola un’aula del Senato della Repubblica ad un delinquente come Carlo Giuliani, per me c’è del marcio nelle alte cariche dello Stato che hanno volutamente dimenticato gli Eroi di Nassiriya, per me c’è del marcio nel fatto che Pecoraro Scanio sia diventato Ministro dopo essere andato a ridere al funerale dei nostri soldati caduti lo scorso maggio in Iraq. A mio parere la gente per bene – conclude Nardone – non sta certo dalla parte di chi lancia gli estintori contro le Forze dell’Ordine, ma dalla parte di Mario Placanica (il Carabiniere che, per legittima difesa, ha sparato a Carlo Giuliani) e, a Como, di tutti gli Agenti della Polizia Locale che, assieme alle altre Forze dell’Ordine, ogni giorno rischiano la pelle per salvaguardare la sicurezza di tutti. Anche dei politici che li attaccano».
2 comments
Claudio
18 Luglio 2011 at 00:05
vergogna….
remo
23 Luglio 2011 at 19:27
haa che cosa tremenda
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