A segnalare per primo il contenuto scottante del libro di Marcella Andreoli Il telefonista di Al Qaeda è stato il consigliere comunale di An, Alessandro Nardone. Il quale, a fronte dei dettagli emersi sull’ombra di Al Qaeda a Como, non esita a prendere posizione. «Il dibattito che si è acceso nelle ultime settimane in merito alla ‘questione islamica’ si arricchisce, grazie a questo libro, di elementi assai preoccupanti – dice Nardone – Elementi che faranno riflettere chi sta difendendo a oltranza le provocazioni che la parte integralista della comunità islamica si ostina a lanciare. L’indagine svolta dall’autrice ci mette davanti a un quadro impressionante – aggiunge l’esponente di An – una vera e propria rete terroristica sparsa su tutto il territorio nazionale, con delle pericolosissime appendici anche a Como, nella ormai ex moschea di via Domenico Pino». Nardone conclude che «è ormai evidente che anche il nostro territorio è nel mirino degli estremisti islamici. Per questo, credo che la comunità musulmana comasca dovrà fare sempre più attenzione a chi porterà in città, visto che i contatti con le ali fondamentaliste dell’Islam sono sotto gli occhi di tutti».
di Emanuele Caso
Fonte: Corriere di Como del 16 dicembre 2005