MANIFESTAZIONE CONTRO LA POLIZIA LOCALE, NARDONE INSIEME AGLI AGENTI

La drammatica vicenda di mercoledì, com’era prevedibile, si tinge anche di politica. A Palazzo Cernezzi infuria un rovente botta e risposta tra chi ha voluto e istituito la ‘task force’ antigraffitari – la maggioranza – e chi, invece, giudica eccessiva questa misura, vale a dire l’opposizione. Tra i banchi del centrosinistra il coro è unanime. Si chiede a gran voce lo scioglimento del reparto della polizia locale dedicato alla lotta ai writer, di cui fa parte anche l’agente che mercoledì pomeriggio ha sparato un colpo di pistola alla nuca del giovane cingalese. E si dipinge la tragedia come il risultato di «un clima di esasperazione creato da una certa parte politica in città». La maggioranza, invece, è compatta nel respingere ogni strumentalizzazione politica del dramma, nell’esprimere vicinanza al corpo di polizia locale e nell’invitare ad attendere i risvolti dell’indagine prima di emettere giudizi. Due le manifestazioni che, ieri pomeriggio, sono state organizzate attorno all’episodio, entrambe di fronte al Comune. Dinanzi all’ingresso di via Perti, un centinaio tra studenti e amici del ragazzo si è riunito pacificamente e in silenzio, mentre un altro centinaio di giovani (con un corteo che parrebbe non essere stato autorizzato) è partito da piazza Vittoria per arrivare davanti ai cancelli del Comune. I toni di questa seconda manifestazione erano decisamente più accesi. I partecipanti, che durante il corteo hanno strappato anche qualche manifesto dai cartelloni elettorali, gridavano insulti al piccolo presidio di polizia locale all’interno di Palazzo Cernezzi, chiedendo le dimissioni del responsabile del nucleo speciale e delle autorità comunali. Non sono mancati attimi di tensione. «I ragazzi stanno reagendo a un fatto gravissimo – ha commentato Luigino Nessi, consigliere di ‘Nuova Como’ – Si è verificato ciò che temevamo. I vigili non possono sostituirsi alle forze dell’ordine, non possono utilizzare modi polizieschi invece di offrire alla città il loro consueto servizio». «Mi dispiace molto per il ragazzo – ribatte Pasquale Buono, consigliere di Forza Italia – ma sono vicino anche al corpo di polizia locale. L’agente in quel momento faceva il suo dovere, purtroppo è partito quel colpo e l’episodio si è trasformato in tragedia. Un dramma che ha distrutto due vite». «Il clima è preoccupante – osserva Bruno Saladino, consigliere di opposizione di ‘Nuova Como’ – Questo episodio è il risultato drammatico di un clima sempre più esasperato di divisione e diffidenza». Sul fronte di Alleanza Nazionale, il primo a parlare è Claudio Corengia, capogruppo in consiglio comunale. «Bisogna evitare in tutti i modi lo sciacallaggio politico – ha detto – Molti hanno approfittato di questo dramma per portare avanti una battaglia in cui si fanno passare i vandali per eroi e i nostri agenti per criminali. È una cosa vergognosa. Esprimendo solidarietà al corpo della polizia locale, aspetto che venga fatta luce sull’episodio». «La nostra manifestazione (quella pacifica, ndr) è nata da un sentimento di vicinanza emotiva al ragazzo – spiega Bruno Magatti, consigliere di minoranza di ‘Paco’ – Ciò detto è opportuno analizzare la scelta e l’indirizzo politico che hanno portato a questa tragedia. Se i responsabili dell’accaduto avessero dignità, si dimetterebbero subito. Altrimenti glielo chiederemo noi. Va fatta una valutazione politica seria della vicenda. E occorre invitare i cittadini a riflettere su cosa potrebbe accadere ai loro figli». Magatti era presente anche alla seconda manifestazione, quella più accesa, dalla parte dei partecipanti. Dall’altra parte del cancello, invece, vi era Alessandro Nardone, consigliere comunale di An. «Ho voluto fisicamente manifestare la mia vicinanza al corpo di polizia locale. Sono deluso e contrariato, perché oggi (ieri, ndr) l’istituzione è stata oltraggiata. Fa specie vedere come i vigili non siano stati difesi da tutte le forze politiche». E le polemiche non finiscono qui. Ieri il consigliere Giovanni Moretti ha chiesto al presidente del consiglio comunale, Mario Pastore, di convocare un consiglio straordinario. Probabilmente la riunione si terrà lunedì.

Autore: Andrea Bambace

Fonte: Corriere di Como del 31 marzo 2006