Sottomessi alla Cina. Vergogna.

Siamo al ridicolo. A metà dicembre il Dalai Lama sarà in Italia ma le nostre istituzioni obbediscono all’ordine del console cinese in Italia: “inopportuno incontrarlo”… detto fatto, il Compagno Bertinotti gli nega l’accesso alla Camera e Prodi non lo incontrerà. Ma non sono solo a sinistra i servi del regime comunista cinese, infatti a Milano, tanto Formigoni quanto la Moratti affermano senza vergona di temere il voto contrario della Cina all’assegnazione dell’Expo, ergo, non riceveranno il Premio Nobel per la Pace. Per fortuna esiste chi sta cercando di salvarci la faccia: 165 parlamentari hanno firmato una petizione per chiedere che il Dalai Lama possa parlare davanti all’Assemblea della Camera dei Deputati, sarebbe un evento importantissimo, storicamente irrinunciabile. Ma, si sa, la Cina è una potenza economica (fondata sulla schiavitù) ed i nostri governanti non perdono occasione per genuflettersi al suo cospetto, svendendendo l’onore e la rispettabilità internazionale del nostro Paese. Prendano esempio da Bush, i leccaculi nostrani dei mandarini, che nonostante gli strali del governo cinese ricevette il Dalai Lama e gli conferì la Medaglia del Congresso. Tibet libero.

Alessandro Nardone

25 novembre 2007