COSI’ SI RENDE ONORE AD UN ITALIANO

E’ stata approvata dal Consiglio Comunale con 17 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti (gran parte dei consiglieri di minoranza hanno abbandonato l’aula prima del voto) la mozione del Gruppo di Alleanza Nazionale (e sottoscritta dal capogruppo di FI, Roberto Rallo) per chiedere l’intitolazione di una via a Fabrizio Quattrocchi. Il relatore della mozione è stato Alessandro Nardone, Consigliere di Alleanza Nazionale: “Abbiamo presentato questo documento perché Fabrizio Quattrocchi, in punto di morte, non ha implorato pietà ma ha pensato alla sua Patria, con un gesto eroico che rimarrà scritto nella nostra storia. Credo che Fabrizio Quattrocchi meriti il giusto riconoscimento da parte del suo Paese per l’enorme contributo che, con il suo gesto, ha dato al sentimento dell’amor patrio e di quell’identità nazionale che fino qualche anno fa erano stati volutamente cancellati da chi era pronto, nel migliore dei casi, ad insultare chiunque sventolasse un Tricolore”. Nardone ricorda anche che l’amministrazione di Genova ha recentemente respinto la proposta d’intitolare un luogo pubblico a Fabrizio Quattrocchi: “L’amministrazione comunale di Genova, città di Fabrizio Quattrocchi, ha votato contro questo provvedimento perché condizionata da quella parte politica che ha liquidato Fabrizio Quattrocchi definendolo ‘un mercenario guerrafondaio’, beh, di fronte al sacrificio di Fabrizio queste persone dovrebbero sprofondare dalla vergogna, per contro il mio plauso va all’amministrazione di Roma, che ha già deliberato a favore di un posto che porti il nome di Fabrizio Quattrocchi”. Nella parte finale del suo intervento, Nardone parla di quanto il gesto di Quattrocchi sia da considerarsi importante, soprattutto per le nuove generazioni: “Nella società in cui l’effimero ed i falsi miti la fanno da padroni presso una grossa fetta delle nuove generazioni, l’esempio di Fabrizio e dei nostri Caduti nell’attentato di Nassiriya contribuiranno a scrivere quel senso di appartenenza alla nostra Nazione, facendo sì che il loro tragico sacrificio non si sia consumato invano”.