IMPEGNO A DIFESA DEI CONTRIBUENTI: COS’È E PERCHÈ HO ADERITO

“Meno tasse più libertà!”. Questo è lo slogan del Tea Party Italia, nato seguendo l’esempio del Tea Party Movement a stelle e strisce, ispirati dal repubblicano Ron Paul da cui – non certamente a caso – ho “preso in prestito” un’altro slogan, quello che ho scelto per questa mia campagna elettorale: “Revolution”. Ecco, credo che ora come non mai, questi due slogan rappresentino qualcosa di più di un semplice strumento di marketing, ovvero la ragione sociale di un’impostazione culturale che sta agli antipodi rispetto alla politica delle tasse attuata da Prodi prima e da Monti poi. Argomento di cui, per altro, parlo diffusamente nel mio ultimo libro facendo – con l’aiuto di Matteo Gianola – non fumose chiacchiere, ma proposte serie e circostanziate, con tanto di provvedimenti di sostegno finanziario. Così, quando l’amica Elisa Serafini, mi ha parlato dell’iniziativa promossa da Confcontribuenti e Tea Party, mi sono brillati gli occhi. Dico sul serio. D’altra parte, chi ha voglia e tempo, puo’ tranquillamente andare a leggersi il mio Manifesto per Como per rendersi conto che ho sempre tentato di promuovere una politica che, anzichè soffocarli, sostenga ed incoraggi tutti quei soggetti che intendono investire sul territorio e, quindi, creare ricchezza. Meno burocrazia (che significa meno Stato e, quindi, meno tasse) e più tagli alla spesa pubblica. Che, per intenderci, altro non è che il principio che animava quella “rivoluzione liberale” che, ahìnoi, Berlusconi ed il centrodestra non sono stati in grado di realizzare. Il fatto che fino ad ora non sia stata realizzata non è certo un buon motivo per smettere di crederci ma, al contrario, dev’essere una delle (ottime) ragioni per le quali la nostra generazione deve unirsi per chiedere a gran voce un passo indietro a gran parte dell’attuale classe dirigente. In questo senso, ritengo che movimenti spontanei e di sostanza come i Tea Party siano destinati a giocare un ruolo centrale in quel processo di rinnovamento che, ormai, è già in atto. Tornando al merito dell’iniziativa, l’impegno che ho sottoscritto è che,  se i comaschi mi manderanno in consiglio comunale, m’impegnerò a rispettare questi 4 punti:
1) una politica di risparmio sulla spesa pubblica comunale complessiva;
2) il mantenimento o il raggiungimento del pareggio di bilancio o di un attivo di bilancio
3) la riduzione delle aliquote IMU ai minimi consentiti dalla legge
4) la riduzione di tasse, imposte ed addizionali comunali o, se non è possibile, la garanzia che non vi saranno ulteriori aumenti.
A questo link la notizia sul sito di Confcontribuenti
E qui la proposta integrale
Como, let’s make a REVOLUTION!