TUTTI A VOTARE, PER FINI PRESIDENTE

Questa volta saremo davvero chiamati a scegliere tra due Italie: con Prodi andremmo incontro a quella del Passato, delle ruberie cattocomuniste e della partitocrazia, a quell’Italia che cambiava un Governo ogni sei mesi e che, per sessant’anni, non è stata in grado di fare una riforma. Diametralmente opposta la scelta di Gianfranco Fini che, indubbiamente, rappresenta l’Italia del presente e, soprattutto, del Futuro. Quell’Italia stabile e credibile, forte e coraggiosa, capace di produrre più riforme negli ultimi quattro anni che in tutto il resto della Repubblica, quell’ Italia capace di dotarsi di regole rigide sull’immigrazione clandestina e sulla sicurezza. Mai, come questa volta, abbiamo di fronte due visioni completamente differenti non solo in merito a materie economiche o giuridiche ma, soprattutto, sui valori fondamentali che compongono quel patrimonio collettivo che costituisce il vero e proprio incipit della nostra società e della nostra cultura, quella cultura occidentale che affonda le sue radici nella nostra storia e nelle nostre tradizioni, che nei secoli è stata capace di trasformarsi in arte e città, in stile di vita e concezione del mondo. Quello che Prodi e Bertinotti vorrebbero propinarci è una sorta di frullato andato a male che mette insieme i matrimoni omosessuali, una distorta concezione del valore della vita e, tanto per gradire, una irresponsabile deregulation per quanto riguarda l’immigrazione, con la conseguente invasione incontrollata del nostro Paese. Il progetto è tanto chiaro quanto inquietante: la sinistra intende cancellare la nostra Identità, buttare a mare i nostri valori e creare una società di cervelli all’ammasso e, aprendo a tutti le nostre frontiere, premere l’acceleratore in direzione di quella società multirazziale i cui risultati sono evidenti a tutti in Francia e non solo. Tutto questo perché il risultato sarebbe quello di avere un popolo privo di una sua identità e, quindi, assai più controllabile e gestibile. Questa sarebbe l’Italia di Prodi, Bertinotti, Fassino, D’Alema, Vladimir Luxuria, Caruso, Diliberto e compagni. Gli stessi compagni che, tra le loro priorità, hanno l’abrogazione della Legge Fini contro le droghe, gli stessi compagni che oggi difendono i prodi autonomi che hanno distrutto Milano due settimane fa, dando alle fiamme negozi, automobili, una sede di An e provocando il ferimento di donne e bambini. Devono difenderli perché sono loro alleati, perché sono canditati con loro (vedi Caruso) e perché contano sui loro voti per poter sperare di vincere. Con il nuovo sistema elettorale, per la prima volta, potremo scegliere direttamente la guida del nostro Governo, e l’Italia del Futuro è sicuramente quella che vedrà Gianfranco Fini alla sua guida, e nessun altro. Molte cose buone sono state fatte da questo Governo, e tante altre dovremo ancora farne, e per farle abbiamo bisogno di un cambiamento, pur riconoscendo i meriti dell’attuale Capo del Governo. In questi quattro anni, Gianfranco Fini, è stato determinante sia in chiave Nazionale, per il suo ruolo di Vicepresidente del Consiglio, che a livello internazionale. Infatti, grazie al suo operato come Ministro degli Esteri, l’Italia ha finalmente riacquistato quella credibilità che, sulla scena internazionale, le mancava da decenni. Gianfranco Fini potrà essere ancor più determinante come Presidente del Consiglio, garantendo una politica per lo sviluppo economico e di difesa della nostra identità e dei nostri valori. Per realizzare questo
sogno in queste ultime ore dovremo impegnarci tutti in prima persona a votare e a far votare Alleanza Nazionale. Insieme possiamo farcela.

Autore: Alessandro Nardone