Quelli che si auguravano un fine anno Speciale

Siamo in pieno declino, oramai é un dato di fatto inoppugnabile. L’unico a non  essersene accorto è Prodi che, facendo sfoggio del suo sorriso da ebete ha farfugliato incomprensibilmente, alla sua maniera, che “va tutto bene”. Ancora non mi spiego come milioni d’italiani abbiano potuto dargli il voto tagliandosi, di fatto, le palle da soli. Metafora tanto rozza quanto esplicativa. La scorsa settimana il Times ha fatto un ritratto impietoso della nostra Nazione, centrando in pieno il problema principale che, da noi, molti fingono di non vedere: viviamo sotto un regime gerontocratico. Una verità sacrosanta, le vecchie cariatidi se la cantano e se la suonano come gli pare e piace, completamente indisturbate, non ci sono Santi che tengano. La verità è che viviamo in un Paese letteralmente strangolato dall’insulso sistema che lo dirige, un sistema in cui la gerontocrazia fa il paio con la completa assenza del principio di meritocrazia, con l’aggiunta, va detto, di un Popolo che molte volte sembra cercarsela… ma come diavolo si fa a votare Prodi ben sapendo che ci avrebbe tartassati? Oppure, come diavolo fanno i campani a votare da vent’anni gente come Bassolino, che li fa vivere sommersi dalla monnezza? Certo, il “tafazzismo” è un male, ma la mancanza di responsabilità da parte di chi ha in pugno le sorti del Paese è cosa ben piu’ grave, basti pensare che nella situazione attuale, in cui milioni d’italiani fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, i nostri politici non facciano altro che parlare di legge elettorale… una vera vergogna! Come è vergognoso il fatto che continui a rimanere in carica un governo senza numeri, che non è neppure in grado di approvare un decreto in materia di sicurezza, un governo sostenuto da squallidi personaggi che tentano di fare accattonaggio di voti recitando la parte dei contestatori interni che, però, quando si tratta di votare sono lesti a smettere i panni dei leoni per tornare a fare le brave pecorelle. In questo quadro che sembra raffigurare un tunnel senza uscita, in molti devono aver sperato in un cambiamento radicale, quando il Generale Speciale, incassata la vittoria al Tar, aveva dichiarato che il giorno successivo avrebbe ripreso il suo posto. Qualcuno si starà sicuramente domandando quale sia il nesso… beh, provate a lasciare spazio alla vostra immaginazione, a fantasticare su un Generale della Finanza che, vinta la sua battaglia contro un governo che non ha mai ritenuto degno di rappresentare il Paese, assume il comando delle Forze Armate e istituisce un governo militare… Sì, lo so, è solo fantasia, ma in quanti leggendo ciò che stava accadendo, per un solo istante hanno pensato a quest’eventualità? Ma Speciale non è certo Borghese e, nostro malgrado, anche quest’anno Mortadella stapperà lo spumante da Presidente del Consiglio.

Alessandro Nardone

25 dicembre 2007