Napolitano e la monnezza sotto il tappeto

Non che me l’aspettassi da Napolitano, ci mancherebbe altro. Certo, la speranza è sempre l’ultima a morire, ma da un dinosauro rosso come l’attuale Capo dello Stato non c’era da attendersi nulla di diverso dal solito discorsetto da due lire, carico di retorica e senza lo straccio di una presa di posizione netta. Macchè. Da uomo fieramente Italiano mi fa male ogni volta che lo dico, sono sincero, ma è innegabile che il nostro Paese stia vivendo una situazione di declino, basterebbe stare tra la gente per percepire la gravità della situazione eppure, l’ex dirigente del PCI-PDS-DS, non ha fatto altro che ripetere il concetto partenopeo del “tiramm ‘a campà” (tiremm innanz’ in lombardo), infarcendolo con un elenco sterminato di luoghi comuni con i quali ha abilmente girato attorno alle disgrazie del nostro tempo. Tutti buoni propositi che ci siamo sentiti ripetere come un disco rotto miliardi di volte, ma che non hanno mai trovato riscontro nella realtà, di cui riesce anche difficile fare un elenco, perché sono talmente tanti… ma vale la pena, cercando di usare il massimo della sintesi, provarci. “Bisogna puntare su innovazione e merito…” Il fatto che a pronunciare queste parole sia un ultraottantenne, per di più eletto a maggioranza dopo un pareggio elettorale è la cartina di tornasole dello stato in cui versa il nostro Paese, tenuto in scacco dal regime gerontocratico, in cui a noi giovani sono gentilmente concessi, se va bene, spazi marginali… altro che merito ed innovazione! “C’è da proporre soluzioni di fronte all’allarme per l’aumento del costo della vita…” Certo caro Presidente, soprattutto quando l’insulso governo a lei amico non fa altro che vessare gl’Italiani con uno smodato aumento della pressione fiscale… la soluzione migliore sarebbe prendere atto della situazione e mandare a casa Prodi & Soci. “È indispensabile adottare alcune riforme in campo istituzionale e che si crei un nuovo, più costruttivo clima politico…” Presidente,  se servono le riforme, perché  fece campagna per il NO a quelle predisposte dal governo di centrodestra (più poteri al Premier, dimezzamento dei parlamentari, Senato delle Regioni, ecc ecc)? Per quanto riguarda il clima costruttivo… beh, senza dubbio alcuno un bel passo è stato sicuramente quello di occupare tutte le cariche (la sua compresa) dopo aver vinto (?) le elezioni per 24.000 voti, complimenti! “Ci preoccupa la criminalità, i fenomeni legati a un’immigrazione in rapida crescita…” Bella scoperta! Anche qui la compagine mortadelliana si è dimostrata perfettamente all’altezza, non riuscendo nemmeno a varare un decreto già di per se inutile. Ah, dimenticavo il sostegno concreto alle Forze dell’Ordine (tutte scese in piazza contro il governo, mai successo prima!), con il sostanzioso aumento di quattro euro (si, proprio 4!) al mese. Così si fa! “Paure irragionevoli o particolarismi, politici o localistici, emergono in troppi casi: impedendo, a esempio, la soluzione del sempre più allarmante problema dei rifiuti in Campania, con grave danno per le condizioni e per l’immagine di una città e di una regione nelle quali invece non mancano energie positive, realtà nuove e iniziative di qualità” Questo virgolettato l’ho tenuto volutamente per ultimo, perché ritengo che calzi a pennello come metafora per la situazione generale della nostra amata Italia. Ovvero, la monnezza che esce d’appertutto, un po’ come succedeva con il pane alla signora Fantozzi… oggi con la monnezza avviene lo stesso, ci sommerge ad ogni porta che tentiamo di aprire, inesorabilmente. Soffermandomi sul problema reale, quello napoletano, sarò ripetitivo fino alla nausea: come diavolo fanno i napoletani celebri, tra l’altro, per la loro furbizia, a votare per decenni chi non ha mai fatto nulla per risolvere questo problema, ovvero la sinistra e Bassolino? Altro che furbi, siete un popolo di fessi! Eccheccavolo! Non è possibile essere prima servili ed accondiscendenti con il borbone di turno e poi lamentarsi, adesso teneteveli tutti: Bassolino, la Iervolino e la monnezza! Detto questo, la soluzione al problema c’è, ed è quella proposta da Calderoli: commissariare Regione, Provincia e Comune, e prendere il toro per le corna, una volta per tutte. Ma figuriamoci se in Italia qualcuno avrebbe mai il coraggio di assumersi l’onere di una decisione del genere, qui le responsabilità sono viste come fumo negli occhi, qui dove è meglio stare tranquilli ed adottare la politica del tiramm ‘a campà, che tanto, poi, qualcuno la monnezza la mette sotto il tappeto. Vero Presidente?

Alessandro Nardone

2 gennaio 2008