MOSTRA DI MAGRITTE

Il progetto Magritte è sul tavolo del Comune. E ieri pomeriggio, l’assessore alla Cultura di Palazzo Cernezzi, Sergio Gaddi, lo ha ufficializzato. Snocciolando davanti alla commissione Cultura, convocata apposta per ascoltare la sua relazione, cifre e dettagli organizzativi dell’evento artistico che, almeno nelle intenzioni dello stesso Gaddi, dovrebbe segnare la stagione culturale lariana nel 2006. Nulla è scontato. Sono note le polemiche che nelle settimane scorse hanno diviso l’assessore alla Cultura persino dalla sua maggioranza. Polemiche nate soprattutto per i costi eccessivi dell’ultima grande mostra, quella dedicata a Picasso e alla seduzione del classico. Evento che ha aperto nel bilancio del Comune un ‘buco’ inatteso e imprevisto. Per Magritte, si cambia musica. Messo alle strette dalla giunta e dal sindaco, Gaddi rivede i conti. Salvare il terzo evento in tre anni – ed evitare quella che l’assessore ha definito ieri «la peggiore sciagura per la città, vale a dire l’interruzione senza motivo delle mostre, in grado da sola di minare completamente la nostra credibilità internazionale» – è stata un’impresa complicata. Costi ridotti all’osso, spese superflue tagliate, allestimenti ‘spartani’ che Gaddi ha difeso nel segno della «riscoperta» della bellezza e dell’armonia di Villa Olmo. Un lavoro tutto sommato non troppo facile, che ha portato a un preventivo di poco superiore al milione e 300mila euro, compensato da una aspettativa quantomeno pari sul fronte degli incassi. Cui contribuirà, quasi certamente, l’aumento del prezzo del biglietto di ingresso alla mostra, ipotizzabile al momento a 9 euro. Va detto che un punto a suo favore l’assessore lo ha segnato portando in commissione le lettere di alcuni sponsor privati disposti a tirar fuori oltre mezzo milione di euro per l’iniziativa. Tutto ok’ Non proprio. Perché la relazione di Gaddi, dettagliatissima e supportata da ‘slide’ disegnate al computer sullo sfondo del cielo di Magritte, non ha ancora convinto pienamente tutti i consiglieri. La Lega Nord, con Paola Bianchi, ha ricordato ironicamente come la «sgridata» all’assessore in fondo sia servita, «quantomeno per risparmiare mezzo milione di euro». Il consigliere di An, Alessandro Nardone, ha ribadito la posizione già espressa dal suo gruppo, posizione sfociata poi in una mozione: «La mostra di Magritte va portata in consiglio. Bene l’informativa di Gaddi in commissione, ma sarà l’assemblea cittadina a dire l’ultima parola». A difendere l’assessore senza riserva è stata Forza Italia. E a questo proposito, non è mancato un rumoroso battibecco tra l’azzurro Pasquale Buono e il presidente della commissione, Roberto Tenace (An). Che ha bloccato con un tono piuttosto deciso «l’arringa» – così l’ha definita – di Buono sul lavoro svolto da Gaddi, nel corso della riunione di ieri pomeriggio.

di Dario Campione

Fonte: Corriere di Como del 13 dicembre 2005