ECCO PERCHE’ PUBBLICO IL MIO TESTAMENTO BIOLOGICO

Ho riflettuto molto negli ultimi giorni, in merito al caso della povera Eluana Englaro e, pur sforzandomi, non risco ad avere certezze. Mi limito a dire che, a questo punto, andrebbe rispettata la decisione del padre per il quale, sono certo, si tratti una situazione straziante. Una situazione dalla quale emerge l’assoluta necessità di un intervento del Parlamento in merito alla questione del Testamento Biologico. Per questo ho deciso di scrivere e pubblicare il mio, per dare il mio piccolo, piccolissimo contributo ad una causa che le Istituzioni devono affrontare, una volta per tutte.

Premesso che:

Credo nel valore inalienabile della vita e nella strenua difesa di essa, in nome di Dio, della mia famiglia, delle persone che amo e della comunità in cui vivo. Credo nella fede e nella speranza, nella forza che sappiamo trarne nelle situazioni più difficili, anche quelle apparentemente insormontabili. Credo, altresì, nel sacrificio, sia pur estremo, affinchè le persone a me care non siano costrette a rinunciare, di fatto, al loro vivere quotidiano per accudirmi ed affinchè, persone effettivamente bisognose, abbiano la possibilità di riprendersi la loro vita.

Io, sottoscritto, Alessandro Nardone, nato a Cassino (FR) il 3 maggio 1976 e residente a Como, nel pieno delle mie facoltà mentali ed in totale libertà di scelta, dispongo che, in caso di lesione cerebrale invalidante ed irreversibile, ogni trattamento terapeutico o di sostegno (compresa l’alimentazione) dovrà cessare entro e non oltre il termine perentorio costituito dalla ventiquattresima settimana a partire dall’inizio delle cure. Autorizzo, inoltre, la donazione dei miei organi per trapianti.

In fede.

Alessandro NARDONE

6 febbraio 2009