BORGOVICO, PARTE LA RACCOLTA FIRME

Oltre alla moschea di via Domenico Pino, un altro centro islamico rischia di finire presto al centro delle polemiche. È di ieri, infatti, l’annuncio ufficiale di una raccolta firme per chiedere maggiori controlli sui locali frequentati dagli islamici turchi in via Borgovico, a Como. A promuovere la petizione, il consigliere comunale di Alleanza Nazionale, Alessandro Nardone, che per primo, oltre un mese fa sollevò la questione della nuova struttura. «La mia iniziativa – spiega Nardone – nasce dall’esigenza di fare immediatamente chiarezza sulla vera natura del centro islamico di via Borgovico. Infatti, sebbene dai documenti ufficiali risulti che lì non esiste alcuna moschea, diversi residenti hanno maturato un’idea diversa che merita di essere quantomeno approfondita per evitare sgradevoli sorprese in futuro». Nei giorni scorsi, effettivamente, alcuni residenti delle abitazioni vicine al centro islamico si sono lamentati per la massiccia e in taluni casi, a detta loro, rumorosa presenza nei locali di via Borgovico. Una situazione che, alla luce dell’annosa questione che riguarda la moschea di Camerlata, ha suscitato subito una reazione ufficiale. «Anche in via Pino – osserva ancora Nardone – si parlò all’inizio dell’apertura di un innocuo centro culturale islamico. Poi però i residenti si sono trovati a fare i conti con una vera e propria moschea che non pochi disagi ha creato al quartiere. In via Borgovico non vogliamo che si creino situazioni simili».La petizione popolare ha un duplice scopo. «Ritengo doveroso – sottolinea ancora il consigliere Nardone – portare all’attenzione di tutti i più alti rappresentanti delle istituzioni cittadine, quindi sindaco, prefetto e questore, l’assoluta contrarietà dei cittadini comaschi, e in particolar modo dei residenti della zona, all’apertura di una nuova moschea nei locali del neonato centro culturale islamico di via Borgovico». Per questo motivo, il consigliere comunale di Alleanza Nazionale spiega che «la mia azione va intesa in un’ottica di pubblica sicurezza, vista la situazione di degrado di via Pino e la presenza in via Borgovico di due parrocchie e una scuola media. E in secondo luogo – conclude Nardone – serve la garanzia del rispetto della legalità, visto che come per via Domenico Pino, i locali in questione di via Borgovico non posseggono le caratteristiche per ospitare un luogo di culto». La raccolta delle firme nel quartiere dovrebbe partire già oggi e proseguire nei prossimi giorni.

di Emanuele Caso

Fonte: Corriere di Como del 4 novembre 2005