COMO – TOKAMACHI: L’ORGOGLIO COMASCO NON HA CONFINI

Senza alcun dubbio la visita a Tokamachi è stata un’esperienza intensa ed importante, di quelle destinate a rimanere impresse indelebilmente nel cuore di chi ha avuto la fortuna di viverle. Lo so, potrei sembrare retorico, ma è davvero così e le immagini (per quanto suggestive) non rendono abbastanza giustizia a quanto sto per raccontarvi. Ma, prima di parlare del viaggio, è bene fare un passo indietro e raccontare com’è nato il gemellaggio tra Como e Tokamachi. Sono passati trentadue anni da quando Laura Clerici, una bambina comasca, a soli otto anni decise di scrivere al Sindaco di quella città tanto lontana ma tanto simile alla sua Como; da allora nacque un legame fortissimo tra le due città, fatto di scambi culturali e commerciali, basato su un sincero sentimento di amicizia. Fatta questa doverosa premessa torniamo al viaggio, con la delegazione – composta, oltre al sottoscritto, da Stefano Bruni e la consorte Raffaella Di Paola, Mario Pastore, Mauro Gatti, Laura Clerici e dall’interprete Adua Castagno – che dopo aver visitato la bellissima Tokyo ha raggiunto Tokamachi. L’arrivo è stato subito emozionante: decine di persone che, sventolando delle bandierine nipponiche e tricolore, ci hanno accolti con calore all’ingresso del Comune, dove siamo stati subito ricevuti dal Sindaco e da alcuni amministratori. Dopo un colloquio di circa mezz’ora abbiamo visitato il museo e la biblioteca e abbiamo concluso la giornata con una simpatica cena con gli amministratori. Il secondo giorno è cominciato all’insegna della neve, con una visita all’impianto sciistico al mattino e, nel tardo pomeriggio, con l’entusiasmante spettacolo del Tokamachi Snow Festival, un evento sul quale intendo soffermarmi perché ha davvero riempito d’orgoglio i nostri cuori. Infatti, come avrete visto dai filmati, la scenografia consisteva in una meravigliosa riproduzione del nostro Duomo scolpita nella neve, dinnanzi alla quale siamo rimasti letteralmente senza fiato. Sì, perché vedere un pezzo così importante della propria città dall’altra parte del mondo regala sensazioni uniche, oltre ad essere un eccezionale veicolo di promozione turistica del nostro splendido territorio, che non avremmo potuto ottenere nemmeno se avessimo speso milioni di euro per una campagna pubblicitaria. L’evento, che si è svolto di fronte ad oltre diecimila persone e che verrà trasmesso nei prossimi giorni dalla televisione nazionale giapponese, si è concluso con un bellissimo spettacolo pirotecnico, le cui luci hanno esaltato il “Duomo di neve”. Il giorno successivo abbiamo avuto la possibilità di visitare una tessitura che produce i bellissimi kimono (per cui Tokamachi è famosa in Giappone) e abbiamo partecipato alla cena di gala dedicata al gemellaggio tra Como e Tokamachi. Qui, dopo gl’interventi del Primo Cittadino e di Pastore (che sostituiva il Sindaco Bruni, colpito da una brutta influenza) c’è stato lo scambio di doni a cui sono seguiti gl’interventi degli amministratori e del resto della delegazione comasca. Un altro aspetto che merita di essere sottolineato è la gentilezza e l’affetto con cui siamo stati accolti dagli amici del Sol Levante che, nella loro città, hanno dedicato due luoghi pubblici a Como: il centralissimo viale ed un altro spazio che ospita una nostra Lucia. Insomma, un rapporto, quello tra Como e Tokamachi, che abbiamo il dovere di continuare a coltivare, nell’interesse di due città che hanno saputo fare della lontananza e delle differenze dei punti di forza del loro rapporto, dimostrando di essere sempre più simili e vicine. E di volersi bene.

Autore: Alessandro Nardone

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